Raga! Mettetevi comodi e parliamo di morsi!
No di morosi,
ma proprio di morsi Gnam!
Se avete scriccioli al nido (non so ancora cosa accade
alla Scuola dell’Infanzia, per ora mi limito a ciò che conosco in prima persona
cioè, appunto l’Asilo Nido!) sapete perfettamente che esistono due categorie:
Ed ecco il gioco:
A quale categoria appartiene Ginevra (la mia bimba per chi non
mi conoscesse!)?
Ok dai ve lo dico io: alla seconda!
L’altro ieri sono andata a ritirarla dall’Asilo e mi è venuto
incontro uno scricciolo con metà viso di mia figlia e metà palloncino rosso.
Ecco la moviola della mia reazione:
ginocchia in bocca ma mi sono sentita molto comoda.
(Complimenti per la fantasia e
l’originalità MammaMoi!).
Lo scricciolo non mi ha badato e si è messa a giocare –
segno che, pur essendo appena accaduto, non era stata poi tanto traumatizzata ... forse –
io sinceramente ho combattuto con una serie di emozioni contrastanti. Non
nascondo che ho provato rabbia e sconforto, ma sicuramente l’emozione più forte
è stata la prima.
Per fortuna in queste cose riesco a essere molto razionale
e quindi sono riuscita a parlare serenamente con la maestra (almeno mi pare di
aver fatto così).
La prima cosa che mi ha detto è stata: “La bimba l’ha
presa bene, è importante che anche la mamma faccia altrettanto!”.
Non so se sia
stata la frase insulsa che ho detto o il fatto che mi sia accomodata sulla
micropoltrona a indurre la maestra a rompere il ghiaccio con questa frase. Ad ogni modo è
stata una cosa sensata quindi, quando abbiamo affrontato (o meglio, quando sono stata in grado di connettere in modo razionale) l’argomento, mi ha
spiegato che a questa età (1-3 anni), sembra che l’atto di mordere sia uno dei
modi che i bimbi hanno e usano per scoprirsi tra loro o per scoprire il mondo
in generale. Secondo voi? Mi ha consolato questa spiegazione?
In seguito ho fatto le mie ricerche e vi informo che il morso può avere altri significati
quali rabbia; bisogno di attrarre l’attenzione; frustrazione; gelosia o
eccessivo affetto. Facciamo così: nel caso specifico io voto scoprirsi e grande
affetto ok? Non sono irresponsabile raga! Diciamo che mi fido delle insegnanti
che mi assicurano che, nel caso specifico, si tratta proprio di questi
sentimenti!
Volete sapere cosa ho fatto in seguito?
Ho osservato la mia bambina. Ho visto come reagiva
all’idea di andare all’asilo o quando la accompagnavamo. È sempre stata felice
e serena, ha continuato a entrare senza nemmeno salutarci e quindi, di fatto,
direi che l’unica traumatizzata sono io. Le capita spesso in questi giorni di
raccontarmi l’accaduto. Lo fa a modo suo visto che il linguaggio non è ancora
fluido, ma si fa capire bene. Ho la sensazione che voglia raccontarlo un po’
per “esorcizzarlo”. No raga! Non sono io che le chiedo ogni minuto cosa è
successo!
Morso passato e morso superato?
Volete proprio proprio tutta la verità? Se vi dicessi di
si direi una bugia. Fisicamente non è per niente passato e quindi, anche se volessi, ogni momento ho di fronte il ricordo dell'accaduto! Ci penso e un po’ di rabbia e nervosismo ancora aleggiano
nel mio cuoricino. Ecco questa è proprio tutta la verità. Penso anche che se
Giny facesse parte del primo gruppo – i morsicatori – i miei sentimenti
sarebbero forse peggiori perché entrerebbero in gioco frustrazione,
mortificazione e milioni di domande su dove, come e quando ho sbagliato!
Quindi?
Nessun “quindi”. Semplicemente, come mi ha detto oggi la
mia amica Francesca e mamma di un bimbo che fa parte del gruppo “morsicati”: “È
un’esperienza che sicuramente ci fa crescere come persone … ma soprattutto come
Mamme”!
A presto!
Moi
Posted by Moira
Prete
Immagine tratta da web
Nessun commento:
Posta un commento