venerdì 23 agosto 2013

Rapporto Mamma-Neonato: il Bambino ... MAMMACOZZA!

Siamo a sette mesi inoltrati e, come da manuale, siamo in piena fase attaccamento alla mamma! Che fare?
Veramente inizialmente ero un po' sconcertata e ora che ho fatto ricerche più approfondite ... lo sono di più!

Chissà perché mi meraviglio ogni volta! Ho già capito da tempo che se sei in "modalità genitore" - o futuro genitore - entri a far parte di un universo parallelo ricco di mondi e galassie. Fatti una domanda e troverai una enciclopedia di risposte per ogni argomento, e spesso contrastanti, dal cucchiaino per la pappa, al passeggino, al vestito per non parlare poi di educazione o fasi di crescita del bambino e nello specifico nell'attaccamento mamma-bambino.

Secondo voi cosa ho trovato quando mi sono chiesta perché da un po' di tempo devo mimetizzarmi e fare acrobazie da ninja quando vedo la creatura che gioca tranquillamente da sola? Bhe! risposta: un mondo di informazioni.
Volete sapere se ho trovato risposte? Certo che no! Magari a volte penso che sarebbe comodo che qualcuno mi dicesse "si fa così!". Non lo pensate mai?

Ad ogni modo sono molti gli studi legati a questa particolare fase di crescita del bambino. L'informazione comune è che comunque tra i sette e gli otto mesi circa tutti i bambini passano questa fase. Allora c'è l'attaccamento sicuro, quello evitante, l'ansioso-resistente e quello disorganizzato. Più approfondisci e più riconosci che puoi collocare la creatura in tutti i sottogruppi. Quando ti ritrovi a pensare così fermati un momento! Vai a farti una passeggiata, ah no gioca con la tua bimba visto che ti ha visto passare e comincia a frignare se ti allontani ... quando riesci osserva bene la stellina e prova a vedere veramente come reagisce.
Non farti prendere dallo sconforto. Da che pulpito!! Semplicemente è una delle tante fasi di crescita del bimbo. Mettiamocela via! Da qui a sempre saranno infinite queste fasi e da qui a sempre la mia prima reazione sarà di fallimento totale! Poi ritorno in qua, ragiono e vedo che, cercando di fare del mio meglio e magari chiedendo aiuto a chi ci è già passato, si supera.

Volete saperne un po' di più a riguardo dei vari tipi di attaccamento?
L'attaccamento sicuro è quello che, se lo immagini, ha come personaggi una mamma vestita da sera, impeccabile e sorridente che si occupa della casa in tacco 12 e un pargolo incantevole nato con le buone maniere incorporate. Nella fase mammacozza, quando la mamma si allontana, il bimbo piange (senza fare scenate) per smettere immediatamente quando la rivede coprendola di sorrisi e abbracci accompagnato da una gradevole melodia di sottofondo.
Attaccamento evitante. Come sopra ma quando la mamma ritorna dal pargolo questo, con aria stizzita, la ignora.
Attaccamento ansioso-resistente. I personaggi sono un po' meno impomatati e nell'aria la musica crea un'atmosfera di suspance! Quando la mamma si allontana, alla creatura compaiono in viso dei disegni rituali in preparazione alla guerra e dentro di sé comincia a danzare la Haka, poi inizia a piangere e quando il soggetto tanto desiderato ritorna nella stanza e accoglie tra le sue amorevoli braccia il guerriero ... questo continua a sbraitare senza trovare consolazione.
Attaccamento disorganizzato. Una baraonda. Niente più quadretto da famiglia perfetta! Quando la mamma ritorna a consolare il bimbo, questo inizia una sorta di metamorfosi in loop passando dall'angioletto del primo caso al guerriero maori senza sapere bene cosa fare.

Per ogni tipo di situazione l'atteggiamento materno (o della persona di riferimento) ha un ruolo fondamentale. Come ha ruolo fondamentale in tutte le fasi di crescita. Ecco mi sento come se qualcuno mi avesse dato una pacca sulla spalla dicendomi: "Coraggio!"

Si perché in tutte le ricerche che ho fatto no ho trovato da nessuna parte suggerimenti per come potersi comportare di fronte a questi atteggiamenti.

Il mio personale approccio consiste nel fermarmi, osservare la situazione sia da dentro che, per quanto possibile, da fuori, provo ad immedesimarmi nella mia bambina (mi metto nei suoi panni) e provo a sentire come sto e cosa vorrei se fossi al suo posto. Questa è una cosa che ho sempre fatto con lei è spesso mi ha aiutata quando non sapevo bene cosa fare. Mi auguro che mi aiuti anche questa volta.

Mamme e voi? Come l'avete affrontata e superata? Mi piacerebbe conoscere la vostra esperienza!

A presto!

Moi



Posted By Moira Prete

Immagine tratta da web



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